di Focardi  Fabrizio
Tutto ciò che in questa monografia differisce dallo Standard ufficiale sarà valutato dal Comitato Tecnico Scientifico. Eventuali modifiche, integrazioni o precisazioni saranno ufficialmente comunicate attraverso il Notiziario federale in seguito a ratificazione.

Ma davvero la Dorking è una razza italiana? Non scherziamo!
In effetti ci sono state in giro voci su un’antica razza italiana di pollo a cinque dita, recuperabile, con tanto di foto – della Dorking, purtroppo – a conferma della sua attuale esistenza. Lasciamo perdere queste voci e parliamone seriamente.

Dorking

In effetti Varrone, Columella, Plinio, ed altri più recentemente, hanno parlato di polli a cinque dita che erano presenti in Italia, esaltandone le qualità – ottima carne, brava produttrice di uova e buona madre -, ma non si può assolutamente dare per certo che quei polli abbiano originato la Dorking, a meno di lavorare di fantasia, e, anche se l’avessero originata, i meriti resterebbero comunque agli inglesi per la sapiente selezione.
La Dorking, o Darking, com’era anche chiamata, è una razza molto antica, ma la sua origine lascia comunque molti dubbi.
Per cercare di fare chiarezza in maniera attendibile su tale origine, ho cercato in tutti i miei libri (e posso garantirvi che ne ho tanti, dagli inizi dell’Ottocento fino ad oggi) e le opinioni sono diverse; alcune, sono così contrastanti, – chi la fa derivare dai polli a cinque dita portati dall’Italia dalle truppe romane e chi, viceversa, fa derivare i polli italiani da quelli della Britannia – che sono arrivato alla conclusione (pur essendomi fatto una mia opinione, valida comunque non più delle altre) che, per la realtà, è bene partire da tempi più recenti, quando, in Inghilterra, i polli a cinque dita c’erano già e magari ipotizzare che solo la costanza degli inglesi abbia creato quella che si ritiene tutt’oggi la razza più completa, sia per la tavola che per la produzione di uova.

Ma per darvi un quadro completo ritengo sia importante, ed interessante, che conosciate anche voi alcuni pareri di personaggi insigni; potrete così anche voi dire la vostra.

La Perre De Roo, nella sua “Monographie des Races de Poules” del 1882, mette in dubbio le due ipotesi e propone l’origine da una razza a cinque dita della Normandia (la Houdan?, ndr):

«…non è a mio avviso una ragione sufficiente per concludere che i conquistatori Romani abbiano trasportato dei polli di questa razza in Inghilterra, là i polli esistevano già in abbondanza, oltretutto la religione proibiva l’uso della carne come alimento. In effetti Giulio Cesare riporta nei suoi “Commenti”, che gli abitanti della Gran-Bretagna possedevano molto bestiame e che, fra gli animali che essi avevano ridotto alla domesticità, v’erano dei polli che essi allevavano solo per piacere, inteso che il druidismo gli proibiva di mangiarne la carne.
Il borgo di Dorking da dove questi polli prendono il loro nome, fu, del resto, così poco importante e così poco conosciuto, fino alla fine del sedicesimo secolo, che Camdon non l’ha menzionato nella sua opera; M. John Baley, ha scritto un libretto sulla razza Dorking, dove dice che questa razza da non più di un secolo fa fu introdotta nella contea del Surrey, dove Dorking è situata. Altri autori inglesi gli attribuiscono una origine normanna che fanno risalire all’epoca della conquista dell’Inghilterra da parte di Guillaume di Normandia, nel 1066, senza avvalersi di alcuna prova danno la verità, niente è certo su questo punto; ma ciò che è incontestabile, è che a Roma come in Normandia, esistono, da più di un secolo, una razza di polli a cinque dita; tanto che il risultato della ricerca fatta da M. Bailey che questa razza non è stata introdotta in Inghilterra che da un secolo. Queste informazioni ci conducono alla conclusione che un’origine normanna è l’ipotesi che più si avvicina alla verità e che il superbo gallo Dorking è, secondo tutta la probabilità, il gallo di Saint Omer (pollo a cinque dita che esisteva da sempre nella Picardie, regione al nord della Francia sulla Manica, oggi si tenta la sua ricostruzione ripartendo proprio dalla Dorking, ndr.) che gli inglesi , con l’applicazione dei principi generali della selezione, hanno migliorato e perfezionato come tutte le loro razze di animali domestici.»

Anche Van Der Snickt – valente zoologo belga che collaborò molto col nostro Prof. Ghigi – aveva la sua opinione patriottica, ed Emile Carpiaux la riporta nel suo “Traité Complet D’Avicolture”, cioè che il pollo a cinque dita fosse stato importato in Inghilterra dai tessitori d’Ypres e di Courtrai – due cittadine belghe delle Fiandre Occidentali vicine al confine con la Francia, per niente lontano dalle coste inglesi – emigrati all’epoca delle guerre di religione.

Non tralascio mai Summa Gallicana, il pregevole lavoro del dott. Elio Corti consultabile sul web, e devo dire che, vista l’ampia documentazione riportata, concordo in pieno con le sue conclusioni che qui, per dovere di riconoscenza, volentieri riporto:

«Se Edward Brown (valente allevatore e scrittore inglese, “Poultry Breeding and Production” Londra 1929, ndr) avesse tenuto conto anche di Varrone (imperdonabilmente omesso anche da Aldrovandi, come pure dell’anno in cui Varrone per primo scrisse di polli a 5 dita (37 aC.), e che tale data era posteriore di almeno 16-17 anni a quella della seconda spedizione di Cesare in Britannia, egli avrebbe potuto concludere – anche su base puramente cronologica – che i polli pentadattili, non citati da Aristotele e assenti nell’area del Mediterraneo del IV secolo aC., con ogni probabilità erano stati portati a Roma dalla Britannia appena dopo le spedizioni di Cesare, e non il contrario, come comunemente si crede e si accetta.
A partire da quel momento, quei polli pentadattili – romanizzati e di origine celtica – sopravvissero tali e quali in Italia per qualche tempo, forse anche per secoli, ma non disponiamo di alcuna documentazione sulla presenza nella nostra penisola di questa mutazione nei secoli successivi a Plinio e Columella. Infatti Palladio (IV sec. dC.), l’ultimo scrittore romano di agricoltura e pollicoltura (Opus Agriculturae), non ha fornito alcun dato anatomico relativo al pollo. Abbiamo invece la testimonianza che nel mondo greco del III secolo dC. i polli pentadattili erano ritenuti di ottima qualità. Lo afferma il geoponico greco Nicolao Fiorentino, che forse era della Bitinia romana. Possiamo evincere che forse nello stesso periodo essi erano ancora presenti anche nel mondo romano.
Forse la mutazione importata dalla Britannia – oppure dalla Belgica – sopravvisse in Italia allo stato puro, cioè omozigote. Ma è forse più verosimile che la razza pentadattila di importazione venisse presto incrociata con polli indigeni a quattro dita, per cui in Italia la mutazione “cinque dita” scomparve quasi completamente, in quanto si era fatta ibrida, eterozigote.
Che questa mutazione fosse praticamente sconosciuta nell’Italia del XVI secolo è erroneamente testimoniato da Aldrovandi. Ma esiste un motivo per cui in Italia il fenotipo giunse in un certo qual modo a occultarsi nonostante magari il gene responsabile fosse ancora presente nel patrimonio genetico degli ibridi: a parte che la polidattilia dovuta al gene “Po” è un tratto complesso, influenzato da geni modificatori e soppressori, il modo di trattenersi di questo tratto è quello di un gene autosomico incompletamente dominante. Un’ulteriore complicazione dovuta alla sua ereditarietà è il fatto che alcuni ceppi polidattili, come pure alcuni ceppi non polidattili, sono portatori di geni soppressori che possono inibire completamente l’espressione della polidattilia in soggetti genotipicamente polidattili. Dopo un’accurata analisi del capitolo riguardante i geni che potrebbero causare una polidattilia, incluso il gene “Pod” della polidattilia duplicata e il gene “po-2” della polidattilia recessiva, come pure il gene “psp” (polidattilia, sindattilia, ptilopodia), Michael Romanov è giunto a una conclusione: dal momento che in tutte le razze note di polli pentadattili la mutazione più probabile in causa è la classica mutazione incompletamente dominante “Po”, che anche nelle razze pentadattile antiche e contemporanee il gene più probabilmente e più frequentemente in causa è stato ed è il gene “Po”, ad eccezione ovviamente dei polli scotomizzati da Aldrovandi nei quali è chiaramente in causa il gene “Pod”.
All’opposto di quanto si è verificato in Italia, da secoli o da millenni sia la Dorking che la Houdan sono ancora due razze pentadattile pure, e la loro situazione di purezza genetica ha permesso – e sta ancora permettendo – l’espressione della polidattilia, che forse giunse ai Celti dalla Cina attraverso le steppe russe o attraverso la Via della Seta – come suggerito da West e Zhou e come testimoniato da Pallas -, e non dal bacino del Mediterraneo o da Mohenjo-Daro.»

Piede Kent

Ripartiamo quindi da tempi più recenti quando cioè la razza a cinque dita era già presente in Inghilterra.
Mettiamo prima a fuoco la zona di origine: l’Inghilterra è divisa in Regioni che a loro volta sono suddivise in Contee.
La Regione che a noi interessa è la “South East”, che si estende a sud di Londra fino al Canale della Manica ed al Mare del Nord e comprende nove Contee fra le quali East Sussex, West Sussex, Kent e Surrey.
Permettetemi due parole su questa meravigliosa parte dell’Inghilterra: basta pensare che il Kent è chiamato il giardino d’Inghilterra; qui boschi secolari si alternano a pianure e leggere colline, ogni tanto un torrente o un’alta siepe interrompono il panorama, lo sguardo non fa sforzi, tutto è sempre vicino. Vecchi borghi con le loro antiche case ancora con il tipico tetto di paglia, con piccolissimi giardinetti e vecchi rosai dai colori pastello e una miriade di altri fiori che sembrano venuti su da soli, spesso invece sono delle autentiche rarità. Basta, un giorno dovrò tornare in Inghilterra, ma consiglio anche a voi un viaggio nella zona d’origine della Dorking.

testa galloQui, nella prima metà del XIX secolo, esistevano tre razze, o pseudo razze, di polli, ed erano chiamate con i rispettivi nomi delle Contee: Kent, Sussex e Surrey; tutte avevano caratteristiche simili.

Col passare del tempo, su alcuni soggetti, per le preferenze degli allevatori, vennero fissate caratteristiche morfologiche e di colorazione diverse; pertanto i soggetti che mantennero le caratteristiche originali furono poi chiamati Old Kent (Vecchia Kent, trad.), Old Sussex (Vecchia Sussex) e Old Surrey o Dorking, tutte con cinque dita ben sviluppate.

Vecchia Kent Vecchia Sussex Dorking

Dorking

Della Dorking si allevava anche una varietà completamente bianca, più leggera, con cresta a rosa, unica con questa caratteristica; a questo proposito Miss E. Watts nel suo “Poultry Yard” così riporta:

«La Dorking bianca con cresta a rosa è la Dorking dei vecchi allevatori. B.P. Brent dice: “la vecchia Dorking, la pura Dorking, la sola Dorking, è la Dorking bianca”.»

Dorking bianca

Nelle nuove selezioni cominciarono ad apparire soggetti con quattro dita e tarsi di colore diverso dalla colorazione classica color carne; molti erano dell’opinione che ciò fosse dovuto ad incroci effettuati con i Combattenti Inglesi Antichi; questi soggetti erano anche chiamati “Coloured Dorking” (Dorking colorate, trad.) proprio per la loro colorazione particolare.
Tutte comunque mantenevano quelle caratteristiche di pollo a duplice attitudine: carne bianca e molto gustosa, tronco più largo dei polli normali, un corpo lungo e gambe piuttosto corte.

Se ne faceva una grande produzione che, convergendo dai mercati rionali al grande mercato di Dorking, prendeva poi la strada delle tavole londinesi.
Dorking, prima della costruzione della ferrovia, era una tappa importante per chi, da Londra, doveva raggiungere la Manica, ma diventò famosa proprio per il suo grande mercato, attivo anche oggi, di granaglie e di animali allevati nelle campagne del South East.

4 Dita Inglesi Dorking vincente

I disegni sono di Harrison Weir e sono tratti dal suo libro “The Poultry Book” del 1930.

Poco prima della meta del XIX° secolo cominciarono le prime mostre avicole ma, ci racconta Harrison Weir nel suo “The Poultry Book”, tutte le selezioni, per il solo fatto di avere cinque dita, venivano giudicate come Dorking, indipendentemente da come erano iscritte.

Dorking premiato Gallina Vecchia Kent

Gallina Vecchia sussexL’arrivo delle razze asiatiche, Brahma e Cocincina, fecero perdere molte caratteristiche preziose: i petti cominciarono ad essere meno carnosi, i tronchi più sfilati, l’ossatura più grossa e le gambe più lunghe; il Dorking Club, per salvaguardare la razza, decise lo Standard e lo pubblicò. Suscitò polemica il fatto che gli orecchioni, che fino ad allora erano accettati bicolore, furono invece richiesti rossi. La speranza di un ripensamento, mai arrivato, restò delusa, tutt’oggi sono richiesti rossi. Vi confesso che anch’io sono dell’opinione che sarebbero stati meglio bianchi.
Le selezioni divennero decisamente diverse: la Sussex perse il quinto dito e prese proprie caratteristiche morfologiche, mentre la Kent e la Surrey si uniformarono con la Dorking.

Oggi sul libro standard inglese l’origine della Sussex è così riportata:

«Questa è una razza molto antica, nonostante ciò non è presente nella prima edizione del 1865, alla prima esposizione avicola del 1845 era ancora inclusa come Old Sussex o Kent, Surrey e Dorking. La colorazione più antica è quella Tricolore. Brahma, Cocincina e Dorking Grigio Argento furono usate per creare la Bianco Columbia.»

Gallina Vecchia sussex

Prima di parlare della Dorking attuale voglio proporvi una parte di quello che Teodoro Pascal ne scriveva nel suo libro “Le Razze Della Gallina Domestica” e chissà che forse, proprio per questo, a qualcuno di voi non venga la voglia di allevarla:

«Forse poche razze di galline possono paragonarsi alla Dorking, talmente sono accumulate in essa le prerogative di razza da utilità e da sport: distintissima produttrice di carne, discreta covatrice, affettuosa e premurosa madre, abbastanza buona fetatrice, bellissimo animale per l’imponenza delle sue forme e per le sue distinte livree. Ho detto “distintissima produttrice di carne”, e veramente non vi è razza di gallina che la uguagli in questo campo; la succolenza delle sue carni bianchissime è rinvenibile forse nelle sole razze classiche francesi e nella Coucou di Malines, ma molti adoratori della razza Dorking non ammettono nemmeno questo paragone, e mettono la loro razza favorita in cima a tutte le migliori razze da carne, e forse non hanno tutti i torti, tanto più che la splendida razza nazionale degli inglesi è molto più voluminosa, molto più provvista di carne e grasso di qualunque altra razza classica da carne del continente. “…” Conclusione: la razza Dorking è indubbiamente la regina fra le razze delle galline.»

Pascal dà anche lo standard e la cosa che più mi ha sorpreso sono stati i pesi: incredibili!; ecco cosa scrive a questo proposito:

Peso: Gallo kg. 5.6 e magari 7 nelle varietà colorate
Gallina kg. 4 a 5 nelle varietà colorate.
Gallo kg. 4,500 a 5 nella varietà bianca
Gallina kg 3 a 3.500 nella varietà bianca

Uova – Grosse, bianche e molto pesanti raggiungono, come massimo peso, i 90 grammi.

Nutro molta fiducia negli scritti di Pascal, ma credo che in questa occasione si sia fidato di notizie riportate, stento a credere che un gallo, anche se eccezionale, raggiunga i 7 kg.
La cosa interessante è che dà, per la colorazione bianca, un peso molto inferiore alle varietà colorate; questo conferma quanto ho trovato nel libro di Miss E. Watts.

Ma veniamo ora ai tempi nostri.

Al disegno del nostro Libro Standard farei solo alcune piccole modifiche: nel gallo correggerei la pendenza del dorso, che reputo eccessiva, e gli darei una forma più rettangolare, modificando un po’ la linea inferiore; la cresta preferirei avesse cinque soli denti, anche se sei, nella pratica, può andare bene. Nella gallina la coda e la cresta non mi piacciono: la coda mostra poche timoniere e perciò appare troppo stretta e la cresta la preferirei leggermente più grande e meglio disegnata.
La descrizione del nostro standard non è comunque molto da rivedere: qui di seguito lo riporto in corsivo con le mie considerazioni in diversa grafia

Standard Italiano – Dorking

DorkingI – GENERALITÀ
Origine
Inghilterra

Uovo
Peso minimo g. 55
Colore del guscio: bianco.
Anello
Gallo: mm. 22
Gallina: mm. 20

II – TIPOLOGIA ED INDIRIZZI SELEZIONE
Pollo di tipo campagnolo, grande, pesante, con corpo allungato, portamento basso e largo e con piumaggio abbondante e lungo.
Mantenere la tipologia e la buona produttività.

III – STANDARD – Aspetto generale e caratteristiche della razza
FORMA
Tronco: Lungo, profondo e, se visto di fianco, rettangolare.

Il tronco, massiccio, deve chiaramente mostrare una forma rettangolare; quindi le linee dovranno essere il più possibile dritte, non facile da ottenere nella parte inferiore del gallo; posizione quasi orizzontale nel gallo ed orizzontale nella gallina.
Nella femmina la forma rettangolare deve essere più evidente.

Testa: Grande.

Grande, ma non grossolana e sempre ben proporzionata.

Becco: Forte, leggermente ricurvo.

Non troppo lungo, becchi lunghi alterano la rotondità della testa.
Color carne.

Occhi: Grandi.

Noi richiediamo un colore rosso scuro, meglio arancio fino a rosso.

Cresta: Semplice, molto grande e dritta, quattro o cinque denti, con il lobo che segue la linea della nuca senza toccarla. Nella gallina è inclinata su un lato senza coprire l’occhio.

Lo standard del Paese di origine riconosce la cresta a rosa per le colorazioni Argento Selvatica, Sparviero e Bianca e quella semplice nelle colorazioni Argento Selvatica, Oro Selvatica, Collo Argento, mentre quello tedesco, riconosce le due tipologie per tutte le colorazioni. Per le solite ragioni sono dell’opinione che sarà opportuno adeguarsi a quello tedesco.
La cresta semplice la richiederei moderatamente grande, larga alla base, caratteristica necessaria per mantenerla ben eretta nel gallo.
La cresta a rosa deve presentare nella parte superiore una perlatura regolare senza punte sporgenti o avvallamenti, la parte anteriore larga e squadrata si restringe gradatamente fino a formare una spina dritta e preferibilmente conica; leggermente schiacciata ammessa.

Bargigli: Grandi, di tessitura fine, rossi.

Preferirei moderatamente sviluppati.

Faccia: Rossa, leggermente impiumata.
Orecchioni: Piccoli e rossi.

Non troppo grandi; preferibilmente l’orecchione non deve scendere oltre un terzo dell’attaccatura del bargiglio.

Collo: Corto, forte, con mantellina lunga e abbondante nel gallo, meno nella gallina.

Il collo è molto importante che sia corto, la mantellina abbondante lo fa sembrare molto largo alla base; una scarsa mantellina, anche con un collo di giusta misura, lo slancerebbe alterando la forma generale.

Spalle: Molto larghe.
Dorso: Lungo, largo, leggermente inclinato, con piumaggio della groppa lungo e abbondante.
Ali: Lunghe e portate ben aderenti al corpo.
Coda: Piena e larga, portata alta.

Le falciformi devono essere molto larghe, lunghe e ben arcuate, questo darà alla coda la giusta forma che è una importante caratteristica nella Dorking. È richiesta alta, ma, attenzione: una coda a scoiattolo sarebbe fatale nel giudizio.

Petto: Largo e pieno, profondo, prominente, particolarmente nella gallina.
Zampe: Gambe corte, coperte dal piumaggio; tarsi corti, forti, cinque dita nettamente separate, senza piume.
Le gambe devono essere ben sviluppate, carnose ed appena visibili.
I tarsi, di color carne, corti, moderatamente robusti e rotondi. Le tre dita anteriori lunghe, dritte e ben aperte; le due posteriori ben formate: il quarto dito il più possibile nella posizione naturale, il quinto inizierà vicino al quarto, avendo una falange in più di questo sarà più lungo, completamente ben staccato e posizionato all’insù.
Il quinto dito è ovviamente una caratteristica peculiare, la sua posizione e formazione deve essere quindi ben netta; troppo spesso incontro soggetti di razze a cinque dita con il quinto appena accennato o, anche se ben formato, mal posizionato, cioè per buona parte attaccato al quarto.
Pelle: Morbida e bianca.
Ventre: Pieno, largo ed arrotondato si allunga molto all’indietro.
Difetti Gravi: Mancanza del quinto dito; cresta del gallo fortemente inclinata; orecchioni bianchi; taglia scarsa.
Taglia Grande.
Struttura Ossea: Non troppo grossa.
2 – PESI
Gallo: Kg. 3,5 – 4,5
Gallina: Kg. 2,5 – 3,5
3 – PIUMAGGIO
Conformazione: Lungo e ricco, penne rigide, piumino scarso.

Il piumaggio sarà sì lungo e ricco, ma non sono d’accordo sul rigido, dovrà comunque essere ben aderente, questo è importante per dare la giusta forma rettangolare al tronco che difficilmente si avrà con un piumaggio soffice.

Come ho sopra già accennato non ci sono particolari modifiche da fare al nostro standard, forse solo qualche precisazione per rendere il lavoro dei giudici e dell’allevatore più facile.
Per quanto riguarda invece le colorazioni c’è un po’ di confusione ed alcune, quelle classiche, sono da rivedere. Quello che segue non è stato un lavoro semplice, quando si parla di colorazioni, specialmente quando si confrontano descrizioni diverse, le sfumature diventano tante e spesso tutte sono importanti, anche la traduzione non è sempre semplice, alcuni modi di dire sono difficilmente traducibili e rendere l’idea di una tonalità non è facile.
Non faccio una contrapposizione col nostro standard, si creerebbe solo confusione, preferisco dare, qui di seguito, le descrizioni che ritengo più appropriate e valutare quanto riportato sugli standard inglese e tedesco.

IV – COLORAZIONI

Tedesco ed inglese riconoscono le stesse colorazioni, solo la Collo Oro non è presente nello standard inglese. Ovviamente, piccole differenze, fra due Paesi cosi diversi, sono giustificate.

Tedesco Italiano Inglese
Silberhalsig Collo Argento Silver Grey
Goldhalsig Collo Oro non presente nel loro standard
Silber-Wildfarbig Argento Selvatica Dark
Gold-Wildfarbig Oro Selvatica Red
Weiss Bianca White
Gesperbert Sparviero Cuckoo

Le colorazioni che noi riconosciamo sono le seguenti:
– 020P – Argentata
– 095P – Bianca
– 280P – Grigio Argento
– 480P – Sparviero

A parte la Bianca e la Sparviero, nelle altre due è stata fatta confusione, sia nella denominazione che nella descrizione.
Ovviamente non parlo delle piccole differenze che, a causa della strutturazione del nostro standard, si incontrano normalmente in tutte le razze, di questo ne abbiamo già ampiamente parlato ed il lavoro attuale del CTS, con le nuove schede-standard, che riportano la descrizione delle colorazioni per ogni razza, ovvierà a questo inconveniente.
Nella Dorking è stata fatta confusione sia nella denominazione che nella descrizione.
La nostra Argentata non corrisponde a nessuna colorazione presente negli standard tedesco ed inglese.
Per Grigio Argento si è usato la denominazione inglese (Silver Grey) ma non è altro, a parte le solite leggere differenze, che la nostra Collo Argento; allora perché chiamarla Grigio Argento?

Pertanto ecco le colorazioni ex-novo che personalmente ritengo valide per la Dorking.
Metterei ben evidente all’inizio di questa parte una nota: “La colorazione ha meno importanza della forma e della posizione”


Argento Selvatica

Gallo
Testa: bianco argento.
Mantellina e lanceolate della sella: bianco argento con larga fiamma nero intenso che sfonda il bordo della penna tanto che la parte bassa della mantellina e la sella appaiono prevalentemente nere, leggere sfumature giallastre nelle parti bianche ammesse.
Piccole copritrici delle ali: bianco argento, mischiato a nero ammesso.
Grandi copritrici: nero intenso brillante con riflessi verdi.
Remiganti primarie: nere con stretta orlatura bianca nella parte esterna.
Remiganti secondarie: parte esterna bianca con punta e parte interna nera.
Coda: nera con forti riflessi verde brillante.
Piccole falciformi: orlate di bianco ammesse.
Petto, ventre e gambe nero intenso.
Gallina
Mantellina: nera fino alla punta delle penne con orlatura bianca laterale, leggere sfumature giallastre nel bianco sono ammesse.
Dorso, spalle, ali e sella: grigio con pepatura nera ed una macchia nera a forma di mezzaluna all’estremità della penna, sella anche completamente nera ma con rachide chiara.
Remiganti: grigio/nero.
Petto: rosso salmone, ogni penna con all’estremità una macchia nera a forma di mezzaluna, che però nel mezzo del petto è definita più debolmente che ai lati.
Petto, ventre e gambe grigio scuro.
Coda: nera, pepatura nelle copritrici ammessa.
Piumino: grigio.

Oro Selvatica

Gallo
Testa: rosso oro.
Mantellina e lanceolate della sella: rosso lucente con o senza fiamme nere che sfondano.
Dorso e spalle: rosso scuro.
Remiganti primarie: nere con margine bruno.
Remiganti secondarie: parte esterna bruno che forma il triangolo dell’ala e parte interna nera. Fasce dell’ala nero brillante.
Petto, ventre e gambe nere.
Coda: nera a riflessi verdi.
Piumino: grigio/bruno
Gallina
Mantellina: nera fino alla punta con orlatura dorata laterale.
Dorso, spalle, ali e sella: bruno con pepatura nera e con una macchia a mezzaluna all’estremità, sella anche fino a nero lucente, ma con rachide bruna.
Remiganti: bruno/nero.
Petto: salmone scuro/rosso, ogni penna con una macchia nera più o meno a forma di mezzaluna all’estremità, che però nel mezzo del petto è definita più debolmente che ai lati.
Petto, ventre e gambe grigio cenere brunastro. Pepatura nelle copritrici della coda ammessa.
Piumino: grigio/bruno

Nelle due colorazioni che precedono, Argento e Oro a disegno Selvatico, esistono delle discordanze fra lo standard tedesco e quello inglese.
Personalmente sarei propenso a preferire quello inglese per due importanti ragioni: la prima é che si sta parlando di una razza di origine incontestata, oltretutto pochissimo allevata in altri Paesi; la seconda è che, se è vero quello che dice B.P. Brent, e cioè

«che la vecchia, la pura, la sola Dorking è quella bianca»

è ancor più vero che le “Coloured Dorking”, le due colorazioni di cui stiamo parlando, sono derivate dall’incrocio con il “Combattente Inglese Antico”. Tutti noi sappiamo quanto le colorazioni di questa razza siano non conformi agli standard classici. Pertanto, alcune differenze, più o meno evidenti, sono più che giustificate. Oltretutto, anche nello standard tedesco, molto più portato ad uniformare, esistono delle anomalie non presenti in altre razze.

Voglio prima di tutto fare una precisazione su quanto ho scritto riguardo al piumaggio della mantellina, quando dico: “mantellina nera fino alla punta con lateralmente una orlatura dorata o argentata” in poche parole significa che la mantellina è bianco argento o dorata, con una fiamma talmente ben marcata da occupare buona parte della penna e fino all’estremità.

Lo standard inglese, nel gallo della “Selvatica Argento”, richiede, non “ammette”, sia chiaro, la mantellina e la sella con più o meno fiamme nere e nel dorso varie sfumature di bianco, nero e bianco, o grigio, mischiato a bordeaux o rosso (non bronzo però). Nei due sessi la mantellina può essere bianca o paglia pallido.
Il piumaggio in generale della gallina, cioè escluso petto mantellina e coda, lo richiede quasi nero (dovuto alla forte pepatura) o che si avvicina ad un ricco bruno scuro, ad eccezione della rachide che è bianco crema, ogni penna con i margini di un colore più tenue, eccetto che sulle copritrici delle ali, dove il centro della penna è grigio/bruno scuro con una spessa orlatura nera, senza colorazione rossastra.
Nella colorazione “Oro Selvatica” non richiede le fiamme nere nella mantellina e sella del gallo.

Non ho visto molte Dorking, quelle che ricordo le ho viste nelle mostre tedesche o su disegni e illustrazioni. Le mantelline delle vecchie stampe non sono mai bianco argento, ma tutte hanno una regolare tonalità giallastra.
Non è un disegno facile: nella gallina le macchie in cima alla penna possono assumere una tonalità grigia invece che nera, ma l’importante è che siano pulite, che non ci siano cioè tracce di altri colori. La forma più che una macchia è un’orlatura pesante.
Resta importante, nel gallo, che il petto non abbia tracce bianche. Di fronte ad una pepatura intensa, a tracce brunastre ed a orlature, purché non siano nelle copritrici delle ali, essere comunque tolleranti.

Capisco che tutto questo crei, a chi ha avuto la pazienza di leggermi, ancora più confusione, ma quanto riportato servirà al CTS per decidere la linea da seguire e a qualcuno di voi se si sentirà in vena di darci qualche consiglio; sarebbe veramente il benvenuto!


Collo Argento

Gallo
Testa: bianco argento.
Mantellina e lanceolate della sella: bianco argento, leggera fiamma nera ammessa.
Dorso e piccole copritrici delle ali: bianco argento. Fasce dell’ala nere con riflessi verdi, ammessi blu.
Remiganti primarie: nere con stretta orlatura bianca nella parte esterna.
Remiganti secondarie: parte esterna bianca (che forma il triangolo dell’ala) con punta nera, parte interna nera.
Petto, ventre e gambe nere, leggere tracce biancastre nei soggetti adulti ammesse.
Coda: nera, falciformi verde brillante, piccole falciformi orlate di bianco ammesse
Gallina
Testa: bianco argento.
Mantellina: bianco argento con tenue fiamma nera.
Dorso, sella ed ali: grigio argento chiaro senza ruggine o bruno, ogni penna con fine pepatura nera; stretta orlatura grigio argento chiaro e fiamma chiara ammesse.
Petto: rosso salmone.
Ventre e gambe grigio argento.
Coda: da grigio scuro a nero, spesso con leggera pepatura.

L’effetto visivo varia da grigio chiaro a grigio argento brillante. Una regolare pepatura più ricca è ammessa purché sia uniforme e non crei chiazze scure di colore.


Collo Oro

Gallo
Testa: oro/bruno.
Mantellina e lanceolate della sella: bruno/dorato, leggere fiamme nere ammesse.
Dorso e piccole copritrici delle ali: oro/bruno intenso.
Grandi copritrici: che formano le fasce dell’ala, nero con forti riflessi verdi.
Remiganti primarie: nere con stretto orlo bruno nella parte esterna.
Remiganti secondarie: parte esterna bruna, che forma il triangolo dell’ala, con punta nera, parte interna nera.
Petto, ventre e gambe nero, leggere tracce brune ammesse.
Coda: nera, falciformi con forti riflessi verdi, piccole falciformi con bordo esterno bruno ammesse.
Gallina
Testa: bruno/dorato.
Mantellina: bruno/dorato con leggere fiamme nere.
Dorso, sella e ali: bruno/dorato, ogni penna con pepatura nera; stretta orlatura bruna ammessa.
Petto: rosso salmone.
Ventre e gambe grigio cenere brunastro.
Coda: bruno scuro fino a nero, copritrici con leggera pepatura nera.

Bianca

Gallo e gallina
Piumaggio e piumino: bianco puro.
Nel gallo leggere sfumature color crema ammesse nella mantellina e nella sella.

Sparviero

Gallo e gallina
Descrizione In ogni penna si alternano barre, nere e grigio chiaro, leggermente arcuate. Nella gallina le barre nere sono più larghe,pertanto nell’insieme appare più scura.
I margini delle barre non sono netti, ma i due colori sfumano l’uno con l’altro.
Piumino solo leggermente disegnato.

In conclusione consiglio a giudici ed allevatori di essere tolleranti nella colorazione. Ad una Dorking con buone caratteristiche di peso, forma e posizione, e soprattutto ben presentata, non negherei un ottimo giudizio anche se in presenza di qualche pecca nella colorazione.

Chiedo scusa a tutti quelli che mi chiedono di essere meno tecnico nei miei articoli, vi assicuro che all’inizio l’idea è quella, ma, man mano che procedo, molte sono le cose che ritengo importante farvi conoscere e, a mio avviso, chiarezza e sinteticità non stanno bene insieme.


Bibliografia:
  • Dott. Elio Corti, Summa Gallicana – www.summagallicana.com
  • V. La Perre de Roo, Monographie des Races de Poles – Parigi 1882
  • Harrison Weir, The Poultry Book – New York 1913
  • Miss E. Watts, “The Poultry Yard” – Londra (n.d.)
  • Emile Carpiaux, Traité Complet D’Avicolture – Gembloux 1927
  • Teodoro Pascal, Le Razze Dela Gallina Domestica – Torino 19o5
  • British Poultry Standard
  • Deutscher Rassegefluegel-Standard