o di come l’anatra di una signora inglese è diventata la razza più famosa nel mondo
di Francesco Vellei

Una passione che nasce in tenera età spinge fin da subito a sfogliare riviste specializzate, scendere vecchie enciclopedie dagli scaffali, pregare i genitori di ricevere “quel libro” come regalo di compleanno. Quando ero piccolo non avevamo ancora internet a disposizione, ma adesso che il meraviglioso mondo virtuale è alla portata di tutti, in pochi click di mouse possiamo accedere a un’enorme quantità di informazioni che ci interessano, che prima faticavamo a reperire (ma una volta reperite, la soddisfazione era impagabile!).
Per questo ho deciso di scrivere il mio primo articolo per la nostra rivista su una razza che ha accompagnato questo passaggio dall’infanzia alla maturità, dalle immagini di enciclopedie e vecchi libri agli articoli in lingua straniera su vari siti internet.
La razza in questione è la Campbell, una vispa anatra inglese dagli occhietti furbi le cui doti sono state decantate da decenni: in primo luogo la sua grande produzione annuale di uova, poi la rusticità e la capacità di adattamento, e infine l’alta fecondità.
Ricordo che ogni volta leggessi tomi di biblioteca, articoli di riviste o altro, nell’elencare le razze più popolari di anatre lei era sempre presente.
Ma ogni saggio avicoltore sa che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, così come tra gli scritti di avicoltura e i nostri amici in carne, ossa e piume.
La storia della Campbell è lunga, articolata e all’insegna di un “tradimento” verso la propria genitrice. Inoltre penso si tratti di una storia affascinante, perciò voglio condividerla con voi.

Anatra Campbell

Anatra Campbell – Standard per l’Europa

Inizi

Ma per capire meglio come si è evoluta questa razza, e in cosa consiste questo tradimento, bisogna cominciare tutto dall’inizio.
Verso la fine del XIX Secolo, Mrs Adele Campbell, la moglie di un medico residente a Uley, Gloucestershire, inizia a praticare incroci tra Corritrici Indiane Camoscio pezzate di bianco e Rouen, con l’intento di creare un’anatra ovaiola ma con una carcassa più consistente rispetto a quella della Corritrice Indiana.
È Adele stessa a dirci come tutto sia iniziato, in una lettera del 1923 indirizzata alla rivista Ducks: Show and Utility (Anatre: Esposizione e Reddito):

« La vera nascita della Khaki-Campbell è dovuta al grande appetito di mio marito e mio figlio per l’anatra arrosto! Per avere anatre bisogna avere uova d’anatra, ed io avevo solo un’anatra, una Corritrice Indiana Camoscio pezzata bianco, la quale depose 197 uova in 195 giorni.
Era l’unica anatra del cortile, un esemplare piuttosto modesto d’aspetto, e senza pedigree. Ad ogni modo, pensavo che ci si sarebbe dovuti aspettare delle buone ovaiole dalla sua prole, ma volevo anche aumentare la taglia e così l’ho fatta accoppiare con un maschio di Rouen.
Da qui proviene l’orlatura del piumaggio. Le Campbell originali erano praticamente frutto di questo incrocio, anche se durante una stagione ho usato un maschio di Germano Reale.
Poi è venuta la passione per la colorazione Fulva. Mr William Cook stava già introducendo le sue Buff Orpington, e pensavo che anche io avrei ottenuto una fulva, ma ho fallito. Sarebbero diventate Kaki. Nel frattempo era in corso la Guerra di Sud Africa, e suppongo che la scelta del nome sia stata dettata dal patriottismo.
La nascita delle Khaki-Campbell è sorta dall’accoppiamento tra una Campbell originale e nuovamente una Corritrice Indiana Camoscio pezzata bianco. Poi il problema è stato sbarazzarsi del bianco. Questo ora è stato quasi risolto grazie a un’accurata selezione, e le capacità di deposizione della Khaki sono migliori che mai.
Ho sentito che due anatre hanno battuto la loro antenata. Una ha deposto 225 uova in altrettanti giorni, e l’altra 220. »

In realtà a detta dei contemporanei, la Signora Campbell era una persona molto riservata riguardo i segreti della sua selezione, come tutti gli avicoltori d’altronde.
Molti affermati allevatori inglesi dubitavano riguardo la versione ufficiale di Mrs Campbell, e rimane tuttora un mistero come sia stata creata la colorazione Kaki; in effetti, considerando la colorazione Selvatica della Rouen e del Germano e quella Camoscio pezzata di bianco della Corritrice Indiana, ci si chiede come l’allevatrice abbia fatto a ricavare questo nuovo colore, visto che il gene pezzato della colorazione Camoscio persiste insistentemente nelle generazioni successive.
Non solo la genetica, ma anche alcune foto ufficiali confermano i nostri dubbi.

Nel 1902 vengono mostrate ben due fotografie della Campbell originale, scattate proprio nell’allevamento di Adele Campbell.
Le due foto, comparse nel libro Our Poultry di Harrison Weir, mostrano una coppia e un gruppo. Gli esemplari mostrati non solo evidenziavano una notevole eterogeneità morfologica, ma presentavano una colorazione completamente diversa.
Se le forme di alcuni uccelli (specie della coppia) si potevano avvicinare a quelle della Campbell attuale, la colorazione oscillava tra un Trota (soprattutto in alcune femmine) e una Selvatica Argento (nei maschi). In poche parole, erano simili alla Streicher, altra razza inglese nata dopo la Campbell.

Mrs Adele CampbellMrs Adele Campbell

W. Powell-Owen, amico dell’allevatrice, diede un’accurata descrizione della colorazione della razza originale nel 1918:

« I maschi della Campbell originale hanno testa e becco verdi scuro, schiena grigia, gambe gialle, petto bordeaux chiaro, sterno nero e un leggero anello attorno al collo. Le femmine hanno il piumaggio marrone-grigiastro orlato di bruno, teste marroni, gambe gialle e becchi scuri. »

Anche se l’origine del colore Kaki è oscura (ma siamo abituati all’alone di mistero che attornia la nascita delle razze avicole), sappiamo dunque con certezza che questo colore non è alla base della creazione della razza, ma è sorto in un secondo momento.
Sappiamo anche che il nome dato alla nuova anatra è stato consigliato a Mrs Campbell da Joseph Pettifer, come ha detto egli stesso curando il capitolo dedicato alla razza nel The Feathered World Yearbook del 1923:

« Nel 1901 è stata annunciata per la prima volta questa nuova razza.
In quell’anno, durante una nostra corrispondenza che trattava l’argomento, lei [Mrs Campbell] mi chiese ‘ Come dovrei chiamarle?’ Ed io risposi ‘Campbells’, e così sono stato il primo a chiamarle così nella stampa ufficiale.
Il prefisso è venuto dopo, quando è sorto il colore Khaki. »

Stesura dello standard

Ci sono voluti 25 anni per convincere la Signora Campbell a lavorare a una bozza dello standard (questa reticenza la spiegherò più tardi).
Così nel 1926 viene proposta una prima stesura dello standard di razza insieme a quello di altre “novità”: la Black East Indian (Smeraldo in Italia) e la Magpie, oggi bene affermate nei paesi anglosassoni, e l’estinta Penguin Duck (Anatra Pinguino), anch’essa derivante dalla Corritrice Indiana.
Un’attesa di altri 4 anni ha portato alla pubblicazione del primo standard della Campbell nel 1930, dove Mrs Campbell ha descritto caratteristiche generali, punti di giudizio e difetti.
In entrambe le versioni emerge come lo standard sia frutto di un compromesso. Infatti la Campbell viene descritta come un’anatra non troppo alta, sottile ed eretta come la Corritrice, ma nemmeno larga, bassa e corposa come la classica anatra da carne.
Soprattutto i criteri di esposizione dovevano unirsi a quelli dell’anatra da reddito: la razza doveva essere abbastanza piccola, non superare i 2 kg per non perdere l’attitudine da ovaiola; il portamento veniva descritto come leggermente rialzato e vigile, evitando la camminata ondeggiante e lenta tipica delle razze pesanti.
La descrizione della testa rimanda all’origine insita nella Corritrice Indiana: ben rifinita nella forma del cranio, becco fissato secondo una linea dritta che parte dalla testa, occhi posizionati alti nel cranio, vigili e prominenti. Tutte queste caratteristiche ereditate dalla razza asiatica contrastavano con la forma del corpo, che doveva apparire profondo, aperto e compatto.
Questo compromesso si è mantenuto fino ai giorni nostri. Lo standard ufficiale tedesco (e quindi europeo) parla infatti di un’anatra leggera e vivace, ma non troppo magra, di un ventre ben sviluppato, ma che non strisci al suolo, e di evitare assolutamente sia una posizione troppo alta che una troppo bassa.
Morale della favola, la Campbell era nata per essere un’anatra dalle molteplici qualità, in primo luogo ottima ovaiola ma dotata di una corporatura solida, grande pascolatrice, dal temperamento attivo, facile da allevare sia nelle piccole fattorie che nei grandi allevamenti.

Vecchia foto di un maschio KakiVecchia foto

Lo standard italiano definisce il peso tra i 2 e i 2,5 kg nel maschio e i 1,9 e i 2,3 nella femmina. Propone inoltre di non scendere troppo di peso, io aggiungerei che non bisogna nemmeno aumentarlo, altrimenti si perderebbe la tipicità della razza leggera da uova. L’uovo pesa 70 gr ed è normalmente bianco nella Kaki e nella Scura e blu-verdastro nella Bianca.

Colorazioni

La Campbell oggi è presente in diverse colorazioni, ma la prima ad essere stata riconosciuta è la Kaki, che l’ha resa famosa. Su quale debba essere la tonalità giusta del colore in questione, ovviamente la questione è lasciata ad ogni tipo di speculazione.
Il dizionario di Oxford dà la seguente definizione di kaki: “color polvere; giallo brunastro opaco”.
Come si può leggere nella dichiarazione di Mrs Campbell stessa riportata poc’anzi, l’ispirazione del nome proviene dallo spirito patriottico che infervorava l’Inghilterra di inizio secolo: le uniformi di colore kaki furono introdotte nell’esercito britannico per la prima volta da Sir Harry Burnett Lumsden, per le truppe presenti in India verso la metà dell’800. Questo colore fu utilizzato poi anche durante le Guerre Boere in Sud Africa, visto che il kaki permetteva di mimetizzarsi benissimo con i suoli aridi e la vegetazione secca.
Il figlio della Signora Campbell aveva combattuto nella Guerra di Sud Africa, e probabilmente fu lui a consigliare il prefisso Khaki alla madre, notando la somiglianza tra il colore della sua uniforme e quello delle loro anatre.
Ovviamente tutto ciò fu frutto della sorte; Mrs Campbell selezionò l’anatra giusta al momento giusto, quando la stampa e la popolazione facevano il tifo per i loro eroi in divisa color kaki. In quegli anni sembrava essere diventata una moda dare i nomi alle nuove razze di anatre in onore all’esercito britannico. William Cook chiamò la sua razza Buff Orpington: Orpington è una località del Kent, e “The Buffs” (I Fulvi) erano i soldati dal Reggimento dell’ East Kent.
Oscar Grey denominò inizialmente la Streicher “Hooded Ranger Duck” (Guardia col cappuccio), riferendosi a quei militari destinati all’avanscoperta.

Ma torniamo al colore della Campbell. Sia lo standard italiano che quello tedesco parlano di un colore di base bruno kaki scuro nel maschio tendente al rossastro e nella femmina con il disegno tipico della Selvatica di colore bruno opaco, ma il meno evidente possibile.
La testa e la coda del maschio sono di una tonalità più scura: qui lo standard italiano parla di riflessi verdastri, mentre quello inglese di riflessi bronzei-marroni, preferibili a quelli verdi. Consiglierei di seguire questa seconda pista, visto che una bella colorazione Kaki deve allontanarsi il più possibile dalle caratteristiche della Selvatica.
Lo standard inglese parla di una tonalità di base color kaki intenso, che nella femmina presenta un’orlatura di una sfumatura kaki più chiara, a differenza del nostro standard che parla di un’orlatura bruna opaco. Lo standard americano segue quello inglese, ma metaforeggiando, visto che risolve la questione paragonando la colorazione alle uniformi kaki dei militari e all’erba secca.
A mio parere bisognerebbe seguire lo standard originale, cioè quello inglese, ma anche in questo caso gli europei continentali ci hanno messo lo zampino. Come è accaduto per moltissime razze di avicoli, anche sulla Campbell i tedeschi hanno fatto a modo loro, e navigando su internet ho trovato il sito del club belga degli acquatici in cui si parla di due differenti selezioni della Khaki-Campbell: quella olandese e quella tedesca.
Il bello è che la razza non è né olandese né tanto meno tedesca, ma visitando mostre di entrambi i paesi e vedendo foto pubblicate dalle loro rispettive associazioni, mi sono reso conto che le Campbell esposte in Olanda presentano una colorazione kaki opaca piuttosto “autunnale”, con il disegno selvatico ben visibile nella femmina; le anatre esposte in Germania invece non solo hanno un colore molto vicino a un mattone rossastro, ma non hanno quasi più il disegno tipico delle femmine.
Quindi attenzione a dove si acquistano i volatili, visto che i soggetti olandesi sembrano avvicinarsi di più al tipo inglese.

Non si discute su quali siano i difetti gravi da evitare: striscia dell’occhio nella femmina, collare bianco nel maschio, orlatura femminile eccessivamente marcata, presenza di bianco, piumino bianco o grigio invece che color crema, specchio alare visibile, becco giallo. Il becco viene descritto verde nello standard italiano (e anche in quello tedesco), mentre quello inglese parla di una sfumatura tendente al bluastro nelle femmine, ed effettivamente molte hanno un becco blu ardesia. Già negli anni ’20 si preferiva un becco verde scuro ad uno blu ardesia, ma mentre quest’ultimo non degenera col tempo, quello verde può facilmente diventare giallastro tra i 4 e i 6 mesi d’età. Gli occhi sono nocciola.

La colorazione Bianca è stata la seconda ad essere aggiunta allo standard. Creata dal Capitano F. S. Pardoe nel 1924, ha dovuto attendere 30 anni per essere riconosciuta. Piumaggio e piumino devono essere bianchi puri come in ogni razza bianca, con becco e zampe arancio. Difetti gravi sono penne di altro colore e becco color carne. Gli occhi sono grigio-blu.

Vecchia foto di femmina biancaVecchia foto di femmina bianca

Il 3 settembre 1943, in un articolo di Poultry World intitolato “Razze vecchie e nuove”, viene annunciato l’arrivo di una nuova varietà, la Dark Campbell (Scura).
Il merito di aver selezionato questa nuova colorazione va a Mr Humphreys di Devon, che la espose nell’agosto del ’43 all’annuale mostra avicola che si teneva allo zoo di Londra, insieme ai polli Gold e Silver autosessabili e alla Welbar (la Welsumer Barrata).
Il colore di fondo della Campbell Scura viene descritto come un marrone chiaro, con un disegno selvatico marrone scuro nella femmina, molto più evidente rispetto a quello della Kaki.
Il maschio ha la testa verdastra e la coda grigio-marrone. L’aspetto di questa colorazione è davvero molto scuro, a prima vista le femmine sembrano quasi nere, e danno l’idea di un piumaggio “ombroso” o “affumicato”.
In tedesco questa colorazione è chiamata difatti “Dunkel Wildfarbig”, ovvero Selvatica Scura. La cosa interessante della colorazione Scura sta nell’intento di Humphreys di produrre una razza di anatra autosessabile (come aveva fatto con i polli): accoppiando un maschio Kaki con una femmina Scura, si otterranno tutti maschi Scuri e tutte femmine Kaki, quindi riconoscibili alla nascita dal colore del piumino.

Coppia di Campbell Scure
(femmina e maschio)Coppia di Campbell Scure

Il profilo genetico del maschio Kaki è composto dalla coppia di cromosomi “d/d” e quello della femmina Scura dalla coppia “D+/-“, quindi i maschi prenderanno il gene “d” (“brown diluiton”, ovvero il gene che permette la diluizione del colore kaki) dal padre e il gene “D+” (“non brown”, gene scuro simile al selvatico); visto che “d” è recessivo mentre “D+” è dominante, i figli maschi saranno tutti Scuri ma portatori di Kaki.
Le figlie femmine saranno invece Kaki pure al 100%, visto che erediteranno solo il gene “d” del padre.
Se invece si prova ad accoppiare un maschio Scuro con una femmina Kaki, gli anatroccoli non saranno autosessabili in quanto verranno fuori tutti Scuri: il maschio Scuro è geneticamente “D+/D+”, mentre la femmina Kaki è “d/-“, quindi tutti i figli avranno il gene dominante “D+”.

Purtroppo le anatre autosessabili non hanno mai avuto successo sul piano commerciale, di conseguenza i sogni di gloria del Signor Humphreys non si sono mai avverati. La colorazione Scura è riconosciuta nel Regno Unito e negli Stati Uniti, ma non ha ancora fatto il suo ingresso in Europa.

Recentemente gli esperti allevatori Chris e Mike Ashton (autori del fondamentale The Domestic Duck) hanno creato due nuove colorazioni, la Blu e la Apricot (Albicocca), non ancora riconosciute in patria ma molto interessanti dal punto di vista genetico, oltre che attraenti.

Maschi Blu (testa scura) e Albicocca (testa chiara)Albicocche blu

La Campbell Blu dovrebbe essere chiamata più correttamente Scura a motivi blu, visto che appare come una Campbell Scura ma con ogni traccia di nero modificata in blu (come accade in molte colorazioni di polli quali la Perniciata a maglie blu). Questo vuol dire che non solo testa e coda nel maschio e disegno nella femmina saranno blu, ma l’effetto generale dà l’impressione di un color sabbia diluito in blu.
La particolarità di questa colorazione sta nel fatto che non si comporta geneticamente come la Blu Classica e le varie colorazioni che abbiano tracce di blu.

Femmina Blu e femmina AlbicoccaAlbicocche blu

Sappiamo infatti che la colorazione Blu è un Nero diluito, e che accoppiando due soggetti Blu tra loro avremo una percentuale di soggetti neri, una di soggetti blu e una di soggetti splash. Dall’unione di due soggetti Scuri a motivi blu avremo invece una percentuale di Scuri a motivi blu, una di Albicocca e una di Scuri. Questo accade perchè la Campbell Scura a motivi blu non ha il gene “E” (“Fully extended black”, nero completamente esteso), responsabile della pigmentazione nera. Per rinsanguare il proprio ceppo basta accoppiare un soggetto Scuro a motivi blu con uno Scuro: la prole sarà per il 50% a motivi blu pura e per l’altro 50 Scura pura.

La Campbell Blu dovrebbe essere chiamata più correttamente Scura a motivi blu, visto che appare come una Campbell Scura ma con ogni traccia di nero modificata in blu (come accade in molte colorazioni di polli quali la Perniciata a maglie blu). Questo vuol dire che non solo testa e coda nel maschio e disegno nella femmina saranno blu, ma l’effetto generale dà l’impressione di un color sabbia diluito in blu.
La particolarità di questa colorazione sta nel fatto che non si comporta geneticamente come la Blu Classica e le varie colorazioni che abbiano tracce di blu. Sappiamo infatti che la colorazione Blu è un Nero diluito, e che accoppiando due soggetti Blu tra loro avremo una percentuale di soggetti neri, una di soggetti blu e una di soggetti splash. Dall’unione di due soggetti Scuri a motivi blu avremo invece una percentuale di Scuri a motivi blu, una di Albicocca e una di Scuri. Questo accade perchè la Campbell Scura a motivi blu non ha il gene “E” (“Fully extended black”, nero completamente esteso), responsabile della pigmentazione nera. Per rinsanguare il proprio ceppo basta accoppiare un soggetto Scuro a motivi blu con uno Scuro: la prole sarà per il 50% a motivi blu pura e per l’altro 50 Scura pura.

La Apricot Campbell, o Campbell Albicocca, è invece frutto dell’accoppiamento di due Scuri a motivi blu, laddove i figli abbiano il gene”Bl” in entrambi i “loci”. Ecco il paragone: Campbell Scura a motivi blu: “Bl/bl+” – Campbell Albicocca: “Bl/Bl”

Il gene “Bl” è responsabile della diluizione in blu, mentre il gene “bl+” è un non blu responsabile del disegno selvatico, visto che il simbolo + è legato al piumaggio tipico del Germano. Non avendo il bl+, i soggetti Albicocca non avranno più nessuna traccia della colorazione Selvatica (presente nelle altre colorazioni della Campbell), e appariranno con un piumaggio di base fulvo dorato, con specchio alare blu in entrambi i sessi e testa e coda blu argento nel maschio. Per intenderci, il maschio sarà molto simile a quello della colorazione Giallo Blu e la femmina a quella Fulva.

Successo internazionale della razza

In breve tempo la razza conquistò le simpatie di moltissimi allevatori, grazie alle sue doti di eccezionale ovaiola.
La Campbell batteva tutte le altre razze nei test ufficiali, ed era comune trovare esemplari che riuscissero a deporre in un solo anno più di 300 uova.
Possiamo leggere a tale proposito la testimonianza entusiasta del Capitano Long riguardo ai risultati ottenuti dalla Campbell nei Bentley Laying Tests (Test di deposizione di Bentley) del 1926:

« La popolarità che le Kaki Campbell si sono guadagnate tra il 1921 e il 1924 è indubbiamente dovuta agli alti record ottenuti ai Test di deposizione – in particolare quelli Nazionali a Bentley – sia dai gruppi che dai singoli individui.
I resoconti ufficiali mostrano che 160 Kaki hanno in media deposto 223 uova in 48 settimane, mentre durante un altro anno, da 115 a 200 uova nello stesso numero di settimane, ovvero rispettivamente 39 e 26 uova in più rispetto alla media di qualsiasi altra razza…
Molte anatre hanno superato ovviamente la soglia di 300 uova, e i record raggiunti a Bentley includono uno di 346 uova deposte in 365 giorni, mentre la sequenza più alta ufficialmente registrata da una Kaki Campbell è quella di 225 uova deposte nello stesso numero di giorni. »

Come riporta il Poultry World del 13 aprile 1950, poco dopo il loro arrivo anche le Campbell Bianche hanno raggiunto le Kaki negli altissimi risultati ottenuti:

« Per ottenere un riconoscimento nelle gare di deposizione, una Campbell deve deporre 220 uova in 48 settimane.
Nelle gare del 1936/7 il 11,04% delle 175 Kaki ha ottenuto un premio, così come il 8,33% delle 63 Bianche.
Nelle gare del 1937/8, delle 106 Kaki partecipanti, il 28,28% ha preso un premio; tra le 70 Bianche, il 18,84%.
Nove Kaki hanno deposto più di 300 uova, fino a un numero di 328; una Bianca ha deposto più di 300 uova, cioè 308. »

L’obiettivo di Adele Campbell era stato raggiunto: un’anatra dalle elevate capacità di deposizione, capace di surclassare la Corritrice Indiana e tutte le altre razze presenti sul mercato, i cui risultati erano pari solo a quelli della Livorno nei polli.
Più di ogni altra razza europea, la Campbell attirò le attenzioni dei produttori commerciali, e delle molte aziende che si crearono negli anni 30 intorno a quest’anatra, oggi ne rimane una, la Kortlang, nel Kent, fondata dall’olandese Christian Kortlang nel 1939.
La compagnia è diventata il principale punto di riferimento nella produzione di Campbell ovaiole commerciali, ed ha esportato anatre in tutti i continenti. Si stima che ci siano circa 5 milioni di esemplari di Campbell commerciali oggi nel mondo.

Mrs Campbell resistette a lungo prima di stilare un primitivo standard della razza, e quando cedette lo fece davvero a malincuore.
Le sue resistenze erano dettate dal suo intento originario, cioè quello di creare una razza ovaiola, quindi da reddito, e non una razza da esposizione. Mrs Campbell sapeva bene che, una volta finita nelle mani degli espositori e degli avicoltori amatoriali, la sua anatra avrebbe perso gradualmente le sue doti di ovaiola e sarebbe diventata una “Designer Duck” come le altre, ovvero un’anatra “progettata” per apparire in tutto il suo splendore nelle mostre avicole.
Con l’avvento massiccio della produzione industriale e la conseguente creazione di ibridi commerciali adatti a soddisfare le esigenze di mercato, tutte le razze pure da reddito hanno perso il loro valore commerciale, e sono diventate razze da esposizione.
Ecco che le paure giustificate della Signora Campbell si sono avverate, e la sua anatra ha “tradito” la madre, diventando una delle razze più esposte nelle mostre avicole. Negli ultimi 20 anni è stato possibile ammirare nelle gabbie espositive soggetti di Campbell bellissimi, dalle forme perfette e dai colori impeccabili, di taglia superiore a quelli originali selezionati da Adele Campbell.
Ma queste anatre, capaci di fare incetta di premi e coccarde, depongono davvero poche uova rispetto alle loro antenate.
Il tradimento è stato definitivamente portato a termine, la figlia adorata ha lasciato il “lavoro” preferendo una carriera da reginetta di bellezza.

Tuttavia penso che, se fosse ancora viva, Mrs Campbell sarebbe orgogliosa del suo cognome che compare negli standard di tutto il mondo, e del fatto che dal suo giardino nel Gloucestershire sia nata una razza oggi allevata e adorata in tutti i continenti.
E noi gliene siamo grati per essersi convinta, anche se a fatica, di volerla condividere con noi.

Maschio Kaki selezione olandese

Albicocche blu

Maschio Kaki selezione tedesca


Un ringraziamento particolare va a Fabrizio Focardi per l’incoraggiamento e la traduzione dello Standard tedesco
Bibliografia:
  • Standard Italiano delle Razze Avicole
  • Der Kleintier Zuechter/Gefluegel Zeitung
  • The Domestic Duck, di Chris e Mike Ashton
  • Domestic Duck and Geese in Colour, di Michael Roberts
  • Colour Breeding in Domestic Duck, di Chris e Mike Ashton
Foto:
  • Campbell Scure, Blu e Albicocca tratte dal sito www.ashtonwaterfowl.net
  • Maschio olandese e maschio tedesco, foto scattate da Bart Poulmans.