di Rore Secondo e Focardi Fabrizio

Sempre più spesso in Italia, nelle nostre fiere e mostre troviamo lunghe file di Combattenti Indiani a fare la parte del leone sia come numero sia come qualità; indubbiamente nel guardarlo potremo subito osservare che si tratta di un pollo robusto e senza molti mezzi termini si intuisce che la sua caratteristica principale sia l’allevamento dovuto al fatto che questa specie fornisce molta resa in quanto a carne.
Io sono pienamente d’accordo con l’amico Focardi nel definirlo non Indiano bensì Cornish vista proprio la sua origine derivante dai paesi della Cornovaglia purtroppo però con l’andare degli anni e la sua cospicua commercializzazione ci ha, ahimè, abituati a chiamarlo Combattente Indiano. Purtroppo di riflesso sono poi queste le cause (in parte) che possono a volte spostare il paese di origine di una razza, ritengo infatti importante che se una specifica razza di polli prende il nome dal luogo di origine è giusto e doveroso continuare a chiamarlo in maniera appropriata come è stato dichiarato tale da eventuali fonti storiche di primi tentavi di allevamento della razza in questione.
E su questo argomento non mi dilungo poiché so già dell’impegno degli amici del CTS nel fare approvare l’origine italiana di alcune razze nazionali; a proposito vediamo una volta tanto di ringraziare questi ragazzi” del CTS, visto che ogni trimestre devono sopportare le continue domande di curiosità o meglio come sono stati definiti in taluni casi gironi danteschi troppo filosofici.

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Un grazie innanzitutto per la pazienza e la volontà nel trovare sempre nuovi spunti alle mie richieste, una grande nota di merito và all’amico Focardi, sempre pronto come un fiero capitano di ventura a dar prova di conoscenza sagace e tenace inossidabile impegno avicolo nel trovare nuovi spunti con i suoi preziosi libri; va da sé che tutto il resto viene da sé, ossia il plotone al completo da ringraziare Lisa Valerio, Galeazzi Marco e Andreotti Lico.
Ma torniamo nell'”accampamento Indiano”; leggo infatti proprio grazie all’amico Fabrizio che il nostro pollo non ebbe vita lunga come combattente e che dalle informazioni riportate nei suoi scritti prima dell’arrivo di questo “Bulldog” ci fu la comparsa dei primi Asil che non davano via di scampo ai galli “Shropshire”: che razza sono? è possibile saperne di più su questi “Shropshire”?

Nel trattato chiaramente si fa riferimento all’incrocio con il Combattente Inglese Antico, l’Asil e la razza malese; quest’anno ai Campionati Italiani di Reggio Emilia ho potuto osservare il Combattente Inglese Antico di proprietà del Sig. Savi Sergio ed effettivamente per molti aspetti è simile alla struttura morfologica del Combattente Indiano. Una cosa però che mi incuriosisce e vorrei chiedere senza scatenare tempeste: il nome kulang è riferito all’Asil grande oppure è stato un prototipo di Asil servito per raggiungere la forma attuale dell’Asil moderno? a proposito il Vecchio Combattente nero a petto rosso e il Vecchio Combattente Inglese sono la stessa cosa?

Non sarebbe meglio cambiare qualcosa nella struttura dell’Indiano visto che in base al suo peso e corporatura ha influito nella scarsa fertilità di questa specie?

Osservando alcuni soggetti dell’amico Panizzi mi sono reso conto non solo della difficoltà di fecondità ma anche di un’accentuata e più massiccia struttura mano a mano che l’animale invecchia. Tanto è vero che anche le zampe devono essere il più in appiombo possibile; ma questa razza se ha come caratteristica l’ingrossamento dei tarsi con la vecchiaia e di conseguenza ci si può imbattere nei problemi che ho citato poco fa: non sarebbe il caso di intervenire sul peso standard dell’animale per avvantaggiare gli allevatori a poter avere più soggetti disponibili negli anni per le manifestazioni?
Visto che si parla di fenomeno di deambulazione e sul vocabolario a questa voce si trova capacità nell’uomo o negli animali di spostarsi sugli arti, se si osserva con logica ed obbiettività questa razza si arriva ad una strana conclusione; vale a dire: tutti i soggetti allevati e pronti per una mostra avranno pochi anni a disposizione per concorrere a premio e nello stesso tempo sono a rischio di non poter trasferire i propri caratteri genetici; e questo mi sembra un po’inversamente proporzionale rispetto ad altre razze non trovate?

Insomma cari amici del CTS l’Indiano è un vero giocatore di football americano forte e possente ed anche il piumaggio và il più compatto possibile, però troppo spesso vedo soggetti con piumaggio incompleto alle mostre che non viene messo in risalto, al contrario se ho capito bene la sua compattezza è un tutt’uno con l’idea di possenza che deve dare al giudice o allo spettatore che lo osserva nella gabbia. Ho capito bene? Chissà.

Rore Lazzaro Secondo

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risponde Fabrizio Focardi

Un grazie di cuore all’amico Secondo prima di tutto per il “ragazzi”: personalmente sono lontano da tale appellativo, ma anche gli altri membri del CTS non scherzano!
Le domande di Secondo toccano argomenti interessanti, fra tutti l’Asyl; approfitterò dell’occasione per tentare di fare chiarezza su questa splendida razza, dato che ce n’è davvero bisogno, ma andiamo con ordine.

La Shropshire è una contea situata al centro dell’Inghilterra, fra Birmingham ed il confine col Galles. Fra l’altro qui, nella cittadina di Shrewsbury, il 12 febbraio 1809, nacque il grande naturalista Charles Darwin.
Ho avuto occasione di visitare questa parte dell’Inghilterra, non per polli ma per cavalli; ma questo era tanto tempo fa quando, più giovane e più coraggioso, mi dedicavo ad altri hobby. È una regione bellissima che consiglio a tutti di visitare: anche se i galli non ci saranno più, ci saranno sempre le sue meravigliose e famose colline blu ed i bellissimi ed austeri castelli che ti riportano indietro nel tempo. Un patchwork di campi, boschi, vallate e fiumi pittoreschi.

In questa contea era molto sentito lo sport del combattimento fra galli; in tutto il Paese i galli avevano più o meno la stessa tipologia, quella classica inglese, ma a seconda delle zone venivano selezionate caratteristiche leggermente diverse, e questi soggetti in genere prendevano il nome del luogo. I galli Shropshire erano famosi per le loro vittorie dovute ad un buon addestramento che sfruttava soprattutto l’agilità.
I primi Asil furono introdotti dalla popolazione indiana e pakistana immigrata in Inghilterra intorno alla metà del 18° secolo; con il loro exploit nei “campi di battaglia” iniziarono tempi duri per gli Shropshire perché gli Asil erano lottatori freddi, cattivi, tenaci e di grande resistenza e non usavano una tecnica particolare, ma la adattavano al singolo concorrente da sfidare.

L’Asil è il vero combattente indiano, ma chiamarlo Asil è improprio in quanto nei Paesi di origine – India e Pakistan – con la parola “Aseel”, il cui significato in persiano-arabo è “pura razza”, si richiamano tutte le varie tipologie di questa razza, che sono tante, alcune ben diverse l’una dall’altra. È una razza molto antica: si parla di molti secoli avanti Cristo; si dice sia la più antica razza combattente. I diversi modi di allevamento, di selezione, spesso in consanguineità, la diversa alimentazione ed il diverso clima, sono fattori che, portati avanti nei secoli, hanno determinato queste diverse tipologie.

Ecco a grandi linee la classificazione nei Paesi di origine:
(fonte: Mr. Narendra Nath Mullapudi – Hyderabad/India)

Reeza Aseel

Questo piccolo Aseel (piccolo per modo di dire-ndr.) nei paesi occidentali è erroneamente chiamato “Rajah Asil”. Il significato di Reeza (persiano-arabo) è “piccolo”. La parola Murgh che in molti testi spesso troviamo prima di Aseel non significa altro che “pollo”.
Tutti gli Asil fino a 19 inches (cm. 48,26) di altezza e 8 Lbs. (kg. 3,600) di peso sono classificati Reeza Aseel. Cresta a pisello, piccola e bassa, e becco a rapace. Esistono varie colorazioni. Area di origine Nord dell’India fino Delhi.
I grandi Aseel vengono tutti chiamati solo Aseel, e ad alcune selezioni viene spesso aggiunto il nome del luogo, ad esempio: Calcutta, Haiderabad ed altre. Queste selezioni si allontano molto poco dalla forma originale, in genere solo per piccole caratteristiche a volte insignificanti. L’espressione da noi comunemente usata “Kulang” – attenzione a non far confusione con il Kulanga, combattente russo, originario del Caucaso nel sud della Russia che è un malesoide con tipologia simile al Malese – nella lingua Urdu significa solo “giogaia”.
Questo termine è stato usato da C.A. Finsterbusch nel suo libro “Cockfighting all over the world” del 1928, fra l’altro di questo libro è in vendita la ristampa e lo consiglio a tutti gli amanti delle razze combattenti. Questi grandi combattenti sono totalmente diversi dai Reeza; non è solo il peso, come per lo Shamo, che determina la differenza, ma altre importanti caratteristiche di forma e posizione; sono pertanto da considerarsi razze distinte.

Aseel Indiano del Nord

I punti della testa sono simili al Reeza Aseel. Alto circa 29,5 inches (cm. 73,75) e Lbs. 14,30 (kg. 6,400) di peso. Portamento più eretto rispetto al Reeza Aseel. Area di origine da Delhi giù fino a Hyderabad. I cosiddetti Aseel Pakistani hanno queste stesse caratteristiche, considerato che il Pakistan fino al 1948 era conosciuto come India del nord-ovest.

Aseel Indiano del Sud

Stessa altezza, posizione e tipologia del precedente, solo un po’più pesante: 15,50 Lbs. (kg. 6.975). La cresta è generalmente più grande ed esistono soggetti anche con cresta a noce. Becco largo alla base, forte e corto. Area di origine: da Hyderabad fino a Madras.

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Madras Aseel

Un grande Aseel molto tipico. Esistono sia con cresta a pisello che a noce; la cresta è un po’più grande dell’Aseel Indiano del Nord. La sua altezza è di circa 23,5 inches (cm. 58,75) ed il suo peso supera spesso le 15,5 Lbs (kg 6.975). Posizione più bassa dei precedenti, ossatura molto sviluppata, corpo più largo. Area di origine: da Madras giù fino al profondo sud dell’India. Tutte le colorazioni sono ammesse.
In Italia è riconosciuta una sola tipologia di Asil. I pesi, sia per noi che per la Francia e la Germania, sono di kg. 2,0-2,5 per il gallo e kg. 1,5-2,0 per la gallina; l’Olanda dà dei pesi maggiorati di g. 500. L’Aseel Madras è già riconosciuto dalla Germania. Ha portamento più orizzontale ed è più largo e compatto. I tarsi sono più grossi. Voglio ricordare ai nostri allevatori che se qualcuno sta allevando questa razza o se ha intenzione di iniziare sarà necessario, per la selezione e l’esposizione, richiedere il riconoscimento al C.T.S.

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I grandi Aseel, del Nord e del Sud, sono da poco riconosciuti in Inghilterra con la denominazione di “Kulang”: sono in definitiva molto simili allo Shamo, anche se la posizione è meno verticale e le ali spingono meno verso l’alto.
In tutte le categorie la colorazione può fare da spareggio fra due soggetti di pari livello, ma influirà poco sul giudizio.

Torniamo al Combattente Indiano.
I Combattenti Indiani hanno raggiunto oggi una tipologia estrema, dovuta alla selezione effettuata principalmente in Germania. Anni addietro i Combattenti Indiani erano sì soggetti pesanti, ma conservavano quelle proporzioni quali altezza e grossezza dei tarsi, larghezza del tronco e peso che gli permettevano di vivere normalmente senza andare incontro a problemi di fertilità e deambulazione. Tutto ciò è controproducente perché questi problemi riducono il numero di allevatori creando di conseguenza problemi di consanguineità e mettendo così in crisi la sopravvivenza della razza.

Willen van Ballekom, segretario dell'”Asian Gamefowls Society”, in un articolo di poco tempo fa criticava, per queste ragioni, la creazione di tali tipologie. È per me assurdo scrivere nello standard che il soggetto non deve avere difficoltà di deambulazione quando si fa di tutto per creargliela.
Potete constatare dai disegni come, con il passare degli anni, si sia dato la preferenza al lato commerciale rispetto a quello sportivo.
Poi in tempi abbastanza recenti, specialmente in Germania, si è continuato nella selezione a dare una forma cubica cercando di mantenere il peso in un tronco sempre più compresso, aumentando in maniera esagerata l’ossatura dei tarsi. Non credo che diminuendo solo il peso si possa tornare ad un animale con un aspetto, anche se non da buon combattente, almeno accettabile; penso piuttosto che sarebbe necessario intervenire per un riequilibrio delle proporzioni, ma non credo che verrebbe accettato da nessuno: il Combattente Indiano piace così, e così lo vedremo alle nostre mostre.

Riguardo poi la durata della vita espositiva, questa si equivale più o meno a quella di molte altre razze, anche più “normali”; anzi alle razze considerate combattenti si perdona sempre qualche difettuccio, mentre ad esempio ad una Livorno basta un pizzico all’orecchione per rimanere un buon riproduttore, ma avere uno scarso valore espositivo.

Fabrizio Focardi